Una casa dal sapore nordico che strizza l’occhio alla tradizione, uno spazio con precise regole formali nel quale la decorazione, astratta e geometrica, diventa linguaggio in forma di architettura visiva.
Uno spazio aperto e "ordinato", sui toni del bianco e del rovere, nel quale la luce è volutamente protagonista. Il gres dei pavimenti e dei rivestimenti è stato scelto su precise indicazioni del committente, tra i materiali con spiccata matericità e con specifica connotazione naturale.
Il legno è trattato come volume, a rivestimento delle strutture verticali e come elemento ordinatore dello spazio,
ma anche come “sfoglia”, come frammento decorativo, come collage ed elemento proiettivo. I frammenti delle decorazioni sono tagliati, stratificati, ruotati, offrendo innumerevoli opportunità espressive, delle linee e delle forme, alcune derivate da elementi tipografici.
La struttura divisoria a zig zag, come forma primitiva di decorazione, diventa un “lampo” che entra nel volume, un elemento astratto e non rappresentativo, un oggetto scultoreo simbolico, inizialmente utilizzato come gioco effimero ma sopravvissuto al confronto tra progettista e committenza, finendo per diventare “uno di casa” e meritandosi la fase esecutiva.
Le falegnamerie, realizzate su misura, intimamente connesse con la struttura, hanno il compito di ordinare lo spazio e ben rappresentano il concept che ha guidato l'intera progettazione, caratterizzata dallo scambio continuo tra progettista e committenza; questo ha consentito di scegliere tra le diverse soluzioni, senza mai sentire di dover rinunciare a qualcosa.
Foto finali e render
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Cantiere
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